“Ah, se avessi più tempo….”, “mi ci vorrebbero le giornate di 36 ore”, “come passa in fretta il tempo”… sono solo alcune delle frasi che più frequentemente si usano o si sentono nel linguaggio comune a proposito della gestione del tempo.
La percezione del tempo ha molto a che fare con quel senso interiore di irrequietezza, quella sensazione di dover sempre rincorrere qualcosa, o che sia qualcosa che ci rincorre.
Capita spesso di sentirci “di corsa”, e a volte capita di interrogarci su questa modalità.
Perché siamo spesso di corsa?
Di primo acchito la risposta è ovvia: “perché ho da fare mille cose e se non mi sbrigo non riesco a farle tutte”, oppure “perché ho una certa scadenza da rispettare”,….
Fatto sta che basta entrare in un qualsiasi supermercato o anche guidare in macchina per trovare decine di persone che sembra debbano correre a salvare una vita umana da tanto che tengono al posto conquistato in fila alla cassa o alla precedenza a un incrocio.
Ma siamo sicuri che l’andare di fretta sia l’unica soluzione? E, soprattutto, la più funzionale?
Non sempre l’equivalenza velocità uguale a efficenza è valida.
Anzi, come afferma un famoso detto popolare, “la gatta frettolosa fece i gattini ciechi”: di fretta si scordano le cose, non si curano i dettagli, si perde per strada la concentrazione.
Siamo abituati a pensare il tempo in termini di durata, in una linea orizzontale dove troviamo passato, presente e futuro.
Ma c’è anche un altro modo di percepire il tempo che è quello in termini di intensità.
Ci sono 2 modi di vivere il presente: in un caso rimaniamo immersi nei nostri pensieri che riguardano qualcosa che è già successo o qualcosa che dovrà succedere.
Ci ritroviamo infatti molto spesso a ricordare, o a pianificare, o a fantasticare. Difficilmente siamo qui, nel momento presente, completamente coinvolti in ciò che stiamo facendo.
Nell’altro caso, invece, viviamo intensamente il presente, il che vuol dire essere presenti con il corpo, con il cuore e con la testa, non essere distratti da pensieri rumorosi che ci distraggono e non lasciare che nelle nostre azioni parta il pilota automatico.
- Quante volte ci siamo ritrovati a percorrere una strada per sbaglio?
- Oppure ad andare in una stanza e dimenticarci cosa ci siamo andati a fare?
- Oppure leggere e dover rileggere una pagina perché abbiamo perso il filo del discorso?
Le piccole disattenzioni possono creare grandi problemi, mentre svolgere qualsiasi compito con presenza e concentrazione può essere un piccolo ma importante passo verso una migliore qualità di vita.
E questo vale per tutti: per l’imprenditore che gestisce un’azienda, per la nonna che accudisce il proprio nipotino, per l’artista che crea, per chi lavora o per chi si riposa.
Chiunque può trarre dei benefici da un tempo gestito con più consapevolezza.
In termini fisiologici, una mente che “va di fretta” è una “mente acida”.
Cosa vuol dire “mente acida?”
“Chiamo mente acida l’insieme delle caratteristiche psico-emozionali che sono attribuibili a una mente che si accompagni a un pH acido della matrice extracellulare.
Se una persona è acida nei suoi tessuti, ciò verrà percepito dal sistema libico, che è il nostro cervello arcaico, come presenza di una minaccia. Ciò creerà una mente in perenne agitazione, in apprensione, in allarme. L’irrequietezza sarà la sua regola. La persona con la mente acida non sarà mai mentalmente laddove si trova fisicamente: sarà sempre altrove, centrata sul passato o su ciò che deve ancora avvenire; quando si perde il contatto con il presente, si diventa più facilmente preda di quel carico di tossici emozionali che vengono dal pensare al passato e che sono i rimpianti (per non aver fatto cose che invece avremmo voluto fare), i pentimenti (per aver fatto cose che non avremmo voluto fare) o le nostalgie (per cose che c’erano e non ci sono più); o dal pensare al futuro, con il frequente carico di ansie e preoccupazioni” (tratto da “Vivere alcalini, vivere felici” Dott. Andrea Grieco).
Una mente acida è una mente che mentre fa una cosa ne pensa altre mille con confusione, che difficilmente riesce a concentrarsi, a rendere il presente efficiente e piacevole. Il ritmo interiore è accelerato, e una sensazione di irrequietezza di sottofondo diventa la normalità.
Cosa vuol dire invece vivere il tempo intensamente?
C’è un bellissimo libro che si intitola “Vivere momento per momento” (Jon Kabat Zinn), dove si scrive dell’importanza della qualità da dare al momento presente, con tutto ciò che ci porta, con tutto le bellezze e anche le “beghe”, senza perdersi in sterili rimuginamenti.
Allora ci scopriremo capaci di fare sì tante cose, magari anche più di prima, ma con un atteggiamento di calma interiore, con una “mente alcalina”.
Cosa vuol dire “mente alcalina?”
“La mente alcalina è propria di individui che hanno superato il senso della fatica del vivere, nella quale gran parte delle persone sembrano muoversi…Il ritmo interiore di chi è alcalino è più lento di quello esteriore: può fare tante cose, anche velocemente, ma dentro rimane calmo” (Tratto da “Vivere alcalini vivere felici”).
Chi ha una mente alcalina riesce a vivere il tempo in maniera efficace ed efficiente, perché ha la lucidità, la presenza e la concentrazione per organizzarsi meglio, per non lasciarsi sopraffare dal proprio dialogo interno auto sabotante; è predisposto all’empatia, all’ascolto e agli altri; scopre un’energia e una vitalità nuove e profonde.
La mente alcalina quindi è la chiave per una migliore gestione di noi stessi e del nostro tempo
ed è una caratteristica che tutti possiamo regalare a noi stessi, partendo prima di tutto da una corretta alimentazione che possa garantire al nostro organismo un terreno biologico adatto al suo buon funzionamento.
Un corpo che vive con un pH della matrice extracellulare acido sarà un corpo affaticato, appesantito, agitato, stanco e/o confuso.
Una dieta alcalinizzante e una giusta integrazione sono il primo passo verso quella mente alcalina che ci può far scoprire, o riscoprire, un tempo migliore, piacevole e vissuto più intensamente.
Scritto da: Manuela Grieco
Naturopata, Life coach, insegnante di meditazione
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