Nei paesi occidentali, a più alto tenore economico, si sta sempre più aggravando l’acidificazione dell’organismo. Sarebbe fondamentale diffondere la cultura della deacidificazione o alcalinizzazione, per eliminare gli accumuli di acidi e riattivare così la corretta vitalità dell’organismo.
Alla nascita, il neonato è, per l’ 85% della sua massa corporea, composto di acqua. Questa acqua ha un pH lievemente alcalino (7.4), il solo che garantisca un buon ricambio cellulare, fra interno ed esterno della cellula e viceversa. Col passare del tempo, l’ambiente fra una cellula ed un’altra, detto per l’appunto “extracellulare”, tende ad acidificarsi. Si nasce alcalini e si muore acidi, in acidosi extracellulare.
Chi si dovrebbe alcalinizzare? Tutti coloro che si trovano in acidosi, cioè TUTTI!
Che tutti debbano essere alcalinizzati, si evince anche dall’esame delle urine del mattino, costantemente acide, tanto che viene considerata normale la loro acidità (“normale” solo perché ce l’hanno tutti… il neonato, prima dello svezzamento, ha pH urinario tendenzialmente alcalino. Un neonato che dorme poco, piange molto, ha continue coliche cosiddette di aria, ha, probabilmente, una acidosi dovuta al latte acido della mamma acida, acida anche lei! La cura? Alcalinizzare la mamma!). L’acidosi urinaria esprime il tentativo notturno dell’organismo a drenare ed eliminare tossine acide. Più sono acido e più acide saranno le mie urine.
Il metabolismo degli acidi, e di conseguenza la capacita di tamponarli, si riduce col tempo; si potrebbe dire che l’invecchiamento è una acidificazione ingravescente e generalizzata.
Com’é il paziente tipo, candidato certo all’alcalinizzazione?
Trattasi di paziente in sovrappeso (ma può essere anche magro, di una magrezza da catabolismo proteico, con aspetto poco vitale e con connettivi retratti… che conferiscono alla pelle un aspetto “vizzo”), con cute spenta, con tessuti edematosi per la ritenzione idrica, con cellulite, borse palpebrali; lamenta continue espressioni infiammatorie, con cistiti recidivanti, dermatiti, eczemi, uretriti, “coliti”, bocca amara, dispepsia, bruciori gastrici e sintomi da reflusso gastroesofageo, infiammazioni articolari, tendinee; si stanca facilmente; si sente costantemente stanco, in apprensione, stupito lui stesso delle sue continue oscillazioni dell’ umore; turbe neurovegetative a varia espressività clinica. La sindrome fibromialgica, secondi miei studi, è anch’essa un forma di acidosi profonda e generalizzata.
In pratica, poiché l’acidosi interessa tutta la matrice extracellulare, cioè l’ambiente che si trova fra una cellula e l’altra di ogni organo e tessuto, tutti gli organi possono essere interessati. Per due terzi siamo fatti di acqua, e se questa acqua è acida, è come se vivessimo immersi in un ambiente che non favorisce la vita, perché le cellule sono fortemente disturbate da questa acidificazione dell’ambiente che le circonda.
Un organismo alcalino tende alla salute, un organismo in acidosi tende la malattia. Nel sangue il range ottimale del pH si colloca fra 7,35 e 7,45, e se a 6,95 ( quindi mezzo punto sotto la neutralità, che si colloca a 7) il paziente può morire per arresto cardiaco o,può andare in coma, com’è possibile che questo parametro del pH, pur riferito alla matrice extracellulare e non al sangue, debba non avere importanza, tanto da essere totalmente misconosciuto dalla maggior parte dei medici?
Quando si parla di alcalinizzazione, si dovrebbe parlare di stile di vita alcalinizzante, che parta dalla alimentazione, passi per l’attività fisica regolare, aerobica ed arrivi al cambiamento interiore che porti ad una vita psicoemozionale serena ed armoniosa. Di fatto c’è un modo di alimentarsi “alcalino”, un modo di muoversi “alcalino”, un modo di pensare “alcalino”, un modo di relazionarsi “alcalino”. A volte è capitato di dire “Come ti trovo acido/a!”; da qui in avanti potremo dire, con piacere, a qualcuno: ” Ti trovo proprio alcalino/a!”.
SONO TRE I CONSIGLI DI PIÙ IMMEDIATA ATTUAZIONE, PER AVVIARE IL PROCESSO DI ALCALINIZZAZIONE:
1 – bere non meno di due litri di acqua al giorno, a piccoli sorsi (il che diluisce gli acidi extracellulari)
2 – mangiare più verdure, ad ogni pasto
3 – assumere sali minerali alcalinizzanti, qualora i cambiamenti di stile di vita apportati, non abbiano modificato il pH in modo soddisfacente. Si può monitorare il processo con la misura domiciliare del pH urinario mattutino.
Una regolare e quotidiana attività fisica, non deve mancare.
Non manchi neanche l’attenzione verso gli altri e lo sviluppo di un atteggiamento di apertura, di accoglienza, di rispetto, verso tutti gli esseri viventi, umani e non….questa è la pratica più alcalinizzante che esista. Bello sarà quel giorno in cui qualcuno vi dirà: “Come ti trovo alcalino, oggi!”
Buona alcalinizzazione a tutti!
Dott. Andrea Grieco