ECCO ARRIVATO IL MOMENTO GIUSTO PER PRENDERSI CURA DEL NOSTRO SISTEMA IMMUNITARIO, PER RENDERLO CAPACE DI AFFRONTARE AL MEGLIO LE SFIDE DELLA STAGIONE PIÙ FREDDA.
Anche in questa occasione, la natura si rivela in tutto il suo potere, e a noi non resta che conoscerla, scoprirla, apprezzarla e ringraziarla per permetterci di trovare un valido aiuto al nostro benessere.
La pianta più conosciuta e per la quale, relativamente all’attività immunostimolante, vi sono più studi scientifici pubblicati, è l’Echinacea. Originaria dell’America del Nord, dove era ampiamente usata dai nativi, oggi si coltiva alche in Italia. E’ stato dimostrata la sua efficacia sia nelle malattie acute da raffreddamento (raffreddori, influenza e bronchite) che nella loro prevenzione (in questo caso, bassi dosaggi per tutta la stagione fredda), sia negli adulti che nei bambini.
Si può assumere sotto forma di estratto secco (200-400 mg, 2-3 volte al giorno), tintura madre (20-30 gocce, 1-3 volte al giorno), o macerato glicerinato (20-50 gocce, 1-3 volte al giorno).
La Medicina tradizionale cinese ci viene in aiuto in questo ambito con l’Astragalo, pianta utilizzata in caso di malattie infettive, soprattutto virali, come il raffreddore e le sindromi influenzali.Sono oggi disponibili estratti di Astragalo e la posologia consigliata è di 600-800 mg al giorno.
Un’altra pianta con importante attività antinfiammatoria e immunostimolante ci arriva dalla Medicina tradizionale amazzonica, ed è la Uncaria. Uno studio effettuato presso l’Istituto di Farmacologia dell’Università di Milano, ne dimostra l’azione benefica sul Sistema Immunitario, somministrando una capsula di estratto secco, tre volte al giorno per otto settimane. La posologia media consigliata va dai 100 ai 500 mg al giorno.
Altra pianta molto utilizzata in questo ambito é la Curcuma, pianta apprezzata anche in cucina come aromatizzante e stimolante della digestione.
Tra le varie proprietà benefiche della curcumina, che é il principio attivo della Curcuma, ci sono quelle antinfiammatorie, antiossidanti e immunostimolanti.
Anche l’Eleuterococco, o Ginseng siberiano, ha un’interessante attività immunostimolante; si utilizzano estratti secchi alla posologia di 200-400 mg al giorno, da somministrare preferibilmente al mattino. Da segnalare possibili effetti collaterali, di lieve entità: ipoglicemia, insonnia, irritabilità, cefalea e ipertensione arteriosa. Essendo sintomi dose-dipendente, una opportuna diminuzione del dosaggio, potrà mantenere l’effetto curativo, minimizzando gli effetti collaterali.
E per finire, un’altra meraviglia della natura: l’Aloe, pianta dagli innumerevoli poteri, una vera e propria farmacia della Natura, della quale sottolineo in questo ambito la sua azione modulante e normalizzante le disfunzioni immunitarie. Si può assumere in assunzione sotto forma di succo da pianta fresca, in compresse ed in perle gelatinose. La posologia dipenderà dal quadro clinico che si vuole affrontare.
Concludo questo breve viaggio tra le piante tradizionalmente più utilizzate nella immunomodulazione con un consiglio pratico, utile per chi voglia ricorrere all’autoprescrizione:
prima di utilizzare un rimedio, in particolare una pianta, è utile e interessante fare una piccola ricerca per conoscerne l’aspetto. Vedere la forma e i colori della pianta aiuterà il nostro intuito a scegliere quella più giusta per noi.
E buon freddo a tutti… con l’augurio di poter godere appieno della magia dell’autunno e dell’inverno, con le loro emozionanti atmosfere, mantenendo il proprio organismo forte e vigoroso.