Quando si parla di antiossidanti, o anche più in generale di integrazione alimentare, c’è sempre chi si esprime con scetticismo riguardo alla reale efficacia di tali prodotti.
Si tratta di posizioni che non considerano i tanti studi usciti in questi ultimi anni a cura di qualificate equipe di ricerca di rilievo internazionale, dai quali emerge con chiarezza l’utilità dell’assunzione di questi elementi per il nostro organismo, in particolare di quei molti nutrienti di cui la normale alimentazione non assicura le quantità normali.
“Gli integratori vitaminici e minerali sono una risorsa molto utile per il nostro benessere, ed è appropriato utilizzare il termine “nutraceutici” che Stephen L.De Felice , fondatore e presidente della “The Foundation for Innovation in Medicine”, ha coniato nel 1989 parlando di questi prodotti, come combinazione dei due sostantivi “nutrizione” e “farmaceutica”.”
(Dal libro “Scegli la longevità” del Dott. Andrea Grieco).
Cosa sono gli antiossidanti?
Con il termine “antiossidante” ci riferiamo a una sostanza in grado di contrastare, rallentare o neutralizzare la formazione dei radicali liberi, fedeli alleati dell’invecchiamento degenerativo.
Gli antiossidanti sono molti e ci sono vari criteri per classificarli.
Un primo criterio riguarda la loro attività:
- sistemi endogeni enzimatici, la cui produzione e attività è stimolata dall’organismo per specifiche necessità
- funzione di ammortizzatori o shock assorbenti, che in prevalenza circolano nel sangue
- di natura essenziale, con funzioni specifiche, ma che si comportano come antiossidanti per le loro caratteristiche chimiche
- tutti gli altri antiossidanti, prevalentemente di natura vegetale, tra cui i 600 carotenoidi e i più di 6000 flavonoidi (o polifenoli)
Un altro criterio di suddivisione tiene conto degli aspetti funzionali legati alla loro prevalente localizzazione, e si distinguono antiossidanti di membrana, circolanti, interni alle cellule e di sistema.
L’ultimo dei vari criteri che cito è quello che li suddivide in indiretti e diretti.
Gli antiossidanti indiretti sono sostanze, o anche nostri comportamenti, capaci di ridurre lo stress ossidativo, agendo nei confronti dei sistemi che lo producono, come , per esempio, la meditazione o certe pratiche di rilassamento.
Gli antiossidanti diretti sono quelle sostanze che hanno questa specifica capacità, e delle quali si possono misurare in vitro gli effetti o calcolare il fabbisogno giornaliero suggerito (NRV, nutrient references value, o VNR, valore nutrizionale di riferimento).
Certamente il tema della longevità è uno dei temi più trattati, anche da numerosi ricercatori che ne studiano i meccanismi.
A proposito di anti-invecchiamento, sempre più studi si occupano di una molecola recentemente scoperta: l’Astaxantina.
Cos’è l’Astaxantina?
L’Astaxantina è un carotenoide presente naturalmente in alcune alghe, dal tipico colore di alcuni pesci come il salmone e alcuni crostacei come astice e gamberetti.
Cosa sono i carotenoidi?
I carotenoidi sono dei pigmenti che si trovano in grandi quantità nei vegetali: frutta, verdura, alghe e piante. Sono i responsabili delle colorazioni arancio, rosso e giallo.
Possiamo suddividere due gruppi:
- caroteni: carotene e licopene
- Xantofille: astaxantina, luteina e zeaxantina.
Isolata per la prima volta nel 1944 dal biochimico inglese Tischer nell’alga Haematococcus pluvialis, è un pigmento di colore rosso-arancio appartenente a una delle due categorie piuttosto ampie di composti organici di carotenoidi chiamate xantofille.
Alcuni pesci che se ne cibano ne attingono non solo le proprietà benefiche ma anche la tipica colorazione.
Chi ne assorbe la maggior quantità e quindi ne risulta ricco è sicuramente il salmone selvatico, che, a differenza dei salmoni da allevamento, ha la possibilità di nutrirsi di alghe e plancton.
Il più grande potere dell’astaxantina
“Un autorevole studio scientifico pubblicato su Marine Drugs, a firma di un board accademico di profilo internazionale, e che ha preso il via da una ricerca sulla popolazione ultracentenaria dell’Isola di Okinawa in Giappone, ha dimostrato che l’Astaxantina agisce come uno spazzino dei radicali liberi nello strato interno delle membrane cellulari – spiega il Prof. Vincenzo Sorrenti, Neurofarmacologo presso l’Università di Padova- ed è in grado di controllare contemporaneamente l’ossidazione sulla superficie della membrana.
Inoltre, numerosi studi hanno evidenziato la capacità della Astaxantina di modulare numerosi meccanismi biologici a livello cellulare, inclusa la modulazione di fattori di trascrizione collegati a percorsi riguardanti proprio la longevità.
Uno dei principali fattori di trascrizione evolutivamente conservati e modulati dall’Astaxantina è il gene FOXO3, controllore critico del destino e della funzione delle cellule.
In altre parole – prosegue il Prof. Giovanni Scapagnini, Ordinario in Nutrizione Clinica presso l’Università del Molise e Vicepresidente Sinut – FOX3 è un sensore biologico capace di svolgere tre funzioni fondamentali:
- è un Controller dell’autofagia, cioè il processo che consente la rimozione selettiva di componenti cellulari danneggiati
- è un attivatore delle difese con azione antiossidante e antinfiammatoria
- è il regista delle cellule staminali implicate in tutti i processi rigenerativi
É pertanto dimostrato che il suddetto gene è uno dei due soli geni capaci di influenzare in modo efficace la longevità umana.
L’astaxantina tende a depositarsi nelle membrane cellulari di alcuni tessuti ed in particolare nel cervello, nell’occhio, nella pelle, nel cuore, nel muscolo e nel fegato ed è capace di stimolare nel nostro organismo i geni della sopravvivenza, attivando funzioni protettive.
Può essere definita come la molecola che allunga la vita.”
É stato inoltre evidenziato come l’astaxantina, da sola o in associazione con altri nutraceutici quali curcumina o acidi grassi Omega 3, rallenti l’invecchiamento cerebrale aumentando i livelli del fattore neurotrofico (BDNF) nel cervello, importante nella sopravvivenza dei nuovi neuroni che si formano nell’area cerebrale dell’ippocampo coinvolta nel consolidamento e nel potenziamento della memoria.
É stata anche recentemente studiata come molecola in grado di agire funzioni neuroprotettive, in grado cioè di ritardare o prevenire l’invecchiamento cerebrale.
Parlando di integrazione alimentare, il consiglio è sempre quello di assicurarsi di avere una dieta equilibrata e indicazioni di un esperto, che conosca la nostra situazione e possa orientarci in prodotti e posologie appropriate.
L’offerta di sostanze utili al benessere dell’intero organismo è molto ampia e a volte può sembrare complicato destreggiarsi fra i vari prodotti; le esigenze di ognuno sono uniche e meritano uno sguardo attento e competente e soprattutto meritano la consapevolezza che ognuno può favorire salute e longevità con le proprie scelte quotidiane.
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