Probabilmente, oggi, Mary Poppins canterebbe così il suo celebre ritornello, mettendo la stevia al posto dello zucchero.
Lo zucchero, così largamente utilizzato nella nostra cultura alimentare, mostra sempre più i propri effetti dannosi sulla salute: disturbi digestivi e intestinali, nei bambini persino iperattività e il cosiddetto Disturbo da Deficit di Attenzione (ADD), sovrappeso e diabete.
Punti di forza della stevia, sono l’assenza di calorie e il basso indice glicemico; inoltre può risultare utile nel combattere le infezioni da batteri e funghi, che generalmente traggono il nutrimento necessario al loro sviluppo, dallo zucchero, e nell’aiutare a calmare il desiderio di zuccheri grazie alla sua azione di riequilibrio della glicemia.
Vediamo di conoscere un po’ più da vicino questo dolcificante naturale.
E’ una piccola pianta erbacea arbustiva perenne della famiglia dei crisantemi, nativa delle montagne fra Paraguay e Brasile. Le foglie hanno uno straordinario potere dolcificante, anche 300 volte maggiore di quello dello zucchero.
Può essere semplice e utile avere una piantina di stevia nel proprio appartamento, visto che le foglie essiccate possono essere tritate e usate per dolcificare tisane, thè (ne basta la punta di un cucchiaino), dolci (4 grammi di polvere di stevia per 400 gr di farina).Una volta ridotta in polvere, può essere conservata in un barattolo di vetro.
L’uso di questa pianta nei prodotti alimentari è stato negli anni alquanto controverso in Europa e in Usa; si sospettava infatti la tossicità di alcuni suoi componenti, lo steviolo e lo stevioside. Tutto risolto nel 2010, quando l’unione europea ne approva l’utilizzo come additivo alimentare.
Del resto, la stevia è conosciuta da diversi millenni tra i popoli Sudamericani, non solo per il potere dolcificante delle foglie, ma anche come rimedio medicale: come digestivo,come medicamento per le ferite e per le malattie cutanee.
Possiamo sottolineare il fatto che questa preziosa piantina soddisfi il desiderio di zucchero, contribuendo a regolare la concentrazione di glucosio nel sangue, riducendo il rischio di patologie come il diabete, o di stati che possono provocare patologie, come l’iperglicemia.
A differenza di altri dolcificanti naturali (fruttosio, sciroppo d’amido o di glucosio), la stevia può essere indicata anche per i diabetici, avendo indice glicemico bassissimo.
Da segnalare che l’unica limitazione può venire, da parte di alcune persone, dal tipico retrogusto, non a tutti gradito.
Come spesso accade, il buonsenso è il miglior strumento per misurare le proprie scelte, anche nell’alimentazione: in questo caso, è d’obbligo fare una riflessione sulla questione dei processi di raffinazione. Un conto è usare qualche foglia della propria pianta per dolcificare una bevanda; un’altra questione è affidarsi a polveri raffinate che sono il risultato di vari tipi di trattamenti, che lasciano inevitabili residui, pur minimi, di solventi chimici.
Ricordiamo che abbiamo un grande potere: quello di creare, con ciò che mangiamo, la nostra salute e il nostro benessere, affidandoci a cibi il più possibile non-trattati (non lavorati industrialmente) e naturali. E anche nel caso della stevia:
LA NATURA CI HA OFFERTO UN DONO PREZIOSO DA TRATTARE CON CURA.
Manuela Grieco