Acqua, fonte di vita e principio di guarigione

acqua
Acqua, fonte di vita e principio di guarigione - Blog Naturvis

L’acqua svolge un ruolo fondamentale per la vita e per la “buona” vita di ogni organismo vivente, uomo compreso. La considerazione che nei paesi occidentali si ha dell’acqua è minima: costa poco, è facilmente reperibile e non si capisce perché le si debba riservare una qualunque attenzione.

La sprechiamo senza ritegno, nella totale disattenzione; eppure per disidratazione muoiono ogni anno milioni di persone.

Noi, nel nostro piccolo mondo, diamo per scontata la disponibilità dell’acqua; basta però ampliare il nostro raggio di osservazione ed allargarlo fino a comprendere tutto il mondo, per accorgersi che per la maggior parte della popolazione della terra, l’acqua è scarsamente disponibile ed è oggetto di grande rispetto, quasi di adorazione, essendo considerata il bene più prezioso per la vita.

In effetti l’acqua, non è solo collegata alla vita, è la vita stessa! Sì, è la vita perché, senza acqua non si vive: i due terzi del nostro organismo è fatto di acqua, e se la sua presenza in noi scende sotto il 50%, moriamo; e questa è una realtà scientifica, un dato di fatto, non una supposizione.

All’acqua è affidata la comunicazione fra cellula e cellula e, di fatto, fra organo ed organo: è l’acqua che si muove fra cellula e cellula.

Di acqua si vive, di acqua si muore: l’acqua potabile, bevibile, è il bene più prezioso dell’umanità. L’inquinamento chimico e batterico dell’acqua che viene bevuta nei paesi del terzo mondo, è diffusissimo e sono milioni, sopratutto bambini, che muoio disidratati da diarree batteriche.

Nei privilegiati paesi industrializzati, dell’acqua si abusa nell’uso esterno (quanti litri vanno perduti per l’igiene orale effettuata a rubinetto aperto o per docce infinite in numero e lunghezza, o per lavare l’auto e mille altre situazioni di spreco) ma si fa difetto nell’uso interno: in altre parole, non si beve abbastanza. Si può dire, senza timore di smentita, che viviamo circondati da una infinità di disidratati cronici, se non lo siamo anche noi (cosa quasi certa!)

Parliamo parliamo parliamo ed intanto emettiamo grandissima quantità di vapor acqueo che porta via acqua; facciamo sport, sudiamo, e non reintegriamo i liquidi perduti; ci arrabbiamo per un nonnulla e così acceleriamo il nostro metabolismo, con altro consumo inutile di acqua; e l’elenco di situazioni dispersive dell’acqua potrebbe continuare. Come reintegriamo queste perdite? Con uno, due , tre bicchieri di acqua al giorno. Ma i bicchieri dovrebbero essere da 8-10  in su!

Il risultato è una progressiva profonda disidratazione, che riduce il potere vitale dei tessuti e degli organi, facendo venir meno la sua funzione di mezzo comunicativo fra cellula e cellula; questo riduce drasticamente il numero di reazioni chimiche che avvengono nell’organismo grazie ad essa.

La disidratazione aggrava l’acidosi, perché favorisce la diminuzione del  drenaggio delle tossine.

Questa disidratazione imperante, ha varie categorie di soggetti più a rischio di danni importanti: gli anziani, i bambini e gli sportivi e tutti coloro che, per lavoro o per diletto, sudano e parlano molto.

Ribadisco il concetto che disidratazione ed acidosi vanno di pari passo.

Gli anziani sono a maggior  rischio disidratazione (e quindi di acidosi) per vari motivi:

  • la disinformazione sull’importanza di una giusta assunzione di acqua
  • minore efficacia del senso della sete, che pare spesso addirittura assente
  • uso di farmaci diuretici (assunti per l’ipertensione arteriosa, l’insufficienza cardiaca, ed altre condizioni edemigene) che comportano una grande emissione di acqua
  • una ridotta capacità dei reni a concentrare l’urina ( sia per una parafisiologica riduzione della capacità concentrante dei reni, sia per una diminuita secrezione di ADH o ormone anti-diuretico)
  • una aumentata diuresi  (cioè eliminazione renale di urina) a causa del diabete, sopratutto se non ben compensato
  • un uso eccessivo di lassativi per contrastare la stitichezza
  • la disabilità fisica o psichica che impedisce un corretto ed autonomo approvvigionamento di acqua

I bambini sono a rischio disidratazione in ragione della loro minore presenza assoluta di acqua; anche se percentualmente, rispetto al peso, nel bambino c’è più acqua rispetto all’adulto, la quantità di acqua, in assoluto, è minore. La diarrea, il vomito, la sudorazione (da febbre alta, ad esempio), sono molto più a rischio disidratazione nel bambino rispetto all’adulto.

Gli sportivi, eliminano in genere molta più acqua dei soggetti sedentari; dipende ovviamente dal tipo di sport praticato.

Gli oratori di professione eliminano grandi quantità di acqua attraverso il vapor acqueo prodotto dal parlare.

Ricordiamoci che la sete non è un segno fisiologico, ma un segno patologico, un campanello di allarme che ci indica uno stato di grave sofferenza dell’organismo.

Quindi, quando compare la sete, vuol dire che stiamo già male… occorre bere per prevenire la sete.

Un consiglio preziosissimo: quando c’è qualcosa che non va (dolore, malessere, senso di fame improvviso, ansia, paura ecc) bevi un bicchiere di acqua ( possibilmente con pH alla sorgente più vicino possibile ad 8, cioè alcalina); bevine un altro dopo quindici minuti ed un altro ancora dopo mezzora….gran parte dei disturbi se ne andrà solo con questo semplice antidoto!

Quindi… bere, bere, bere… e bere, sorseggiando buona acqua, consapevoli che essa è fonte di vita!

(per saperne di più: Vivere alcalini, vivere felici del dott. Andrea Grieco)

Devi essere connesso per inviare un commento.
Articolo precedente
Salute, malattia ed equilibrio acido-base della matrice extracellulare – Parte 2
Articolo successivo
Acidità, alcalinità e salute

Altri articoli

0
    0
    Carrello
    Il tuo carrello è vuotoTorna allo shop